Una città bianca, luminosa, luccicante. La pietra leccese che impreziosisce gli edifici, il sole che splende instancabile, il mare che brilla: è facile capire l'origine del suo nome dal greco leukòs, ovvero bianco. Nel punto più alto del promontorio, proprio alle spalle dell'imponente faro, si trova il Santuario dedicato alla vergine De Finibus Terrae. Da qui si può godere di un panorama mozzafiato sul mare aperto, dove Jonio e Adriatico si incontrano.
Sempre dal promontorio cade la suggestiva Cascata Monumentale, opera concepita e costruita per celebrare la fine dei lavori dell’acquedotto pugliese, di cui Santa Maria di Leuca costituisce il termine ultimo. A Leuca si trovano segni del passaggio di cretesi, fenici, greci che trovavano in questo posto il giusto scalo per i traffici marittimi, il punto d’incontro fra le rotte commerciali che univano Oriente ed Occidente. Da qui deriva anche una leggenda, secondo cui il nome del luogo deriverebbe da una bellissima sirena, chiamata appunto “Leucasia”, che ammaliava i naviganti con dolci melodie.