Se nel Salento pugliese ti imbatti in un gruppo di persone che ballano freneticamente, probabilmente non sarà un rave, ma una pizzica pizzica, una specie di tarantella tipica della provincia di Lecce. Avvolta nel mito e nella leggenda e risalente a molte centinaia se non migliaia di anni, si pensava che questa danza fosse l'unica cura per un morso di tarantola o, metaforicamente, per qualcuno posseduto dal diavolo.
Quando suonava l'allarme che qualcuno era stato morso, di solito mentre lavorava nei campi, la banda locale prendeva i propri strumenti (tradizionalmente violini, mandolini, chitarra, flauto, fisarmonica e grande tamburello) e si precipitava alla casa degli afflitti. Una volta lì cominciavano a suonare, dapprima lentamente, mentre il paziente, di solito con la febbre alta a quest'ora, iniziava la danza. Man mano che la musica diventava più veloce, aumentavano anche i passi del ballerino, il cui scopo era quello di espellere il veleno (o spirito maligno) attraverso la pura forza del movimento e del sudore. Spesso la famiglia e altri abitanti del villaggio si univano a uno spettacolo di solidarietà. La danza sarebbe continuata "prestissimo" fino a quando il protagonista principale non è crollato a terra, completamente esausto, ma si spera guarito.
La pizzica tradizionale è un ballo di coppia. Questa coppia non deve necessariamente coinvolgere due individui di sesso opposto, e spesso si possono vedere due donne che ballano insieme. Al giorno d'oggi è diventato raro vedere due uomini ballare un'intera pizzica. Un'eccezione con una pizzica tra due uomini si trova ancora nella città di Ostuni, dove uno dei due uomini che ballano scherzosamente si finge una donna. Un'altra eccezione è dove due uomini fingono di essere impegnati in un duello. Dal 1998 esiste la Notte della Taranta estiva, un'intera notte in cui molti musicisti famosi alternano le loro esibizioni con orchestre di pizzica.