Acque cristalline, una costa costituita da un vero e proprio fiordo in miniatura, un approdo mitologico. Secondo la leggenda narrata da Virgilio, Porto Badisco è la prima sponda adriatica toccata da Enea nel suo viaggio in Italia, in fuga da Troia, con suo padre Anchise e suo figlio Ascanio.
In questa località, caratterizzata grotte mitologiche e scogli selvaggi, è situata la Grotta dei Cervi, un complesso ipogeo ornato da formazioni stalattitiche e stalagmitiche che 4 millenni fa ospitò i primi abitanti della zona. Si tratta di un anfratto sotterraneo lungo 3 km, diviso in 3 tronconi, che racchiude migliaia di iscrizioni, dipinti di mani, di cacciatori, di soli e pettini con scene di caccia, impronte personali e simboli che sono rimaste a testimonianza della presenza umana, attirando archeologi e paleontologi di tutto il mondo. La grotta, scoperta il 1 febbraio 1970 da un gruppo speleologico di Maglie, è attualmente inaccessibile al pubblico, conservano numerosissime iscrizioni in guano e ocra rossa dell’era neolitica che hanno conservato nel tempo il loro fascino e la loro nitidezza.