Se avete voglia di mangiare in un posto alla vecchia maniera potete andare da Gino, di fronte al Parlamento . Le salette non sono molto diverse da quelle degli inizi, nel 1963, e i vecchi quadri e le stampe alle pareti con qualche frase dipinta in dialetto romanesco contribuiscono a creare la suggestione da osteria di una volta.
Una sensazione di cucina a tratti non molto diversa da quella di casa, lo staff svolge il mestiere con l’idea far star bene il cliente, sia egli un habitué, un ospite occasionale o un turista straniero. Consigliatissimo il carciofo alla romana cotto – e condito – alla perfezione.