A meravigliarsi è proprio il colosso di internet Google che, per indagare il campo della neuroestetica, ha realizzato per il Fuorisalone 2019 tre stanze “allestite con mobili della stessa linea, ma non identici tra loro”.
Gli ambienti si distinguono per colore, profumo, suono e illuminazione. I visitatori che esplodono per cinque minuti riceveranno un rapporto finale su come i loro corpi hanno reagito a queste differenze. Il tutto grazie a un algoritmo della Johns Hopkins University, che ha collaborato al progetto insieme allo studio di design danese Muuto e Reddymade Architecture.