Inaugurato nel 1997, il nuovo Globe fu interamente costruito come ai tempi di Shakespeare: pioli di quercia, canne del Norfolk, gesso con peli di capra, calce e sabbia. Così lo volle Sam Wanamaker, attore e regista americano, che già dal 1949 intraprese una lunga campagna per la ricostruzione del teatro Shakespeariano.
Oggi come un tempo, gli spettatori possono assistere alle rappresentazioni delle commedie o delle tragedie di Shakespeare dalle gallerie circolari oppure in piedi, accanto al palcoscenico. L’arena centrale scoperta, per far sì che la luce possa illuminare la scena, rende un pomeriggio al Globe un vero e proprio tuffo nel passato, soprattutto se si viene sorpresi da uno dei frequenti acquazzoni londinesi. Sicuramente i prezzi sono molto diversi dal passato, quando due penny erano sufficienti per assistere a uno spettacolo, ma la cura del particolare giustifica la spesa. Rigorosamente alla luce del giorno, nessuna amplificazione di suoni o musiche dal vivo, assenza di scenografia e ovviamente nessuna attrice donna. L’antico teatro, distrutto dalla guerra civile del 1643, sorgeva poco lontano. Oggi è sepolto sotto una schiera di case georgiane, dichiarate di interesse nazionale.